Anche quest’anno INAF ha finanziato e patrocinato l’iniziativa Astrofisica su Mediterranea, un progetto che arriva con successo alla sua terza edizione, e che si propone di introdurre alle discipline astrofisiche dei meritevoli ragazzi del primo triennio di fisica ed astronomia. La cornice è quanto meno “inusuale”, perché le lezioni avvengono a bordo di Mediterranea, un Mikado 56 di 18 metri, che percorre da anni il Mare Nostrum in “una spedizione nautica, culturale e scientifica, di relazione tra i popoli.”

Nello specifico, l’iter di scoperta ha mantenuto, come per le altre edizioni, quel doppio binario così peculiare, di esplorazione geografica ed astronomica, che è forse una delle cifre più coinvolgenti del progetto. L’altra, lo diciamo subito, è l’esperienza di stretta convivenza tra gli studenti – cinque studenti selezionati tra i migliori nelle varie università (per ora) italiane – e il loro tutor, un ricercatore INAF che anche quest’anno è stato Marco Castellani, in forza all’Osservatorio Astronomico di Roma.

Tutti sul ponte! A lezione…

Il rischio della retorica, in simili occasioni, è sempre concreto. Per questo preferiamo far parlare direttamente i ragazzi, che con stile fresco e appassionato hanno descritto giorno per giorno la loro particolare traiettoria di studio e di esplorazione, rilanciata quotidianamente nella pagina Facebook di Progetto Mediterranea.

Così infatti registra Matteo (2° anno, facoltà di Fisica, Università di Palermo), la sera del 4 di settembre, aprendo questo piccolo diario condiviso… Con gli altri studenti comincia da subito ad esserci una certa intesa: gli interessi comuni sono molteplici e immediatamente ci siamo trovati a nostro agio tra di noi…. un’avventura appena cominciata, ma che si prospetta già una di quelle che non si dimenticano.” 

Il giorno dopo è Klarisa (2° anno di Fisica, Università di Firenze) a scrivere in questa sorta di diario di bordo. E’ il 5 di settembre, e c’è un compleanno spaziale importante, da ricordare. Infatti… Oggi Voyager 1 compie 40 anni e io, assieme ai miei quattro compagni, ho avuto la grandissima opportunità di rivivere tutto il suo percorso nello spazio, grazie all’ intrigante lezione del prof, a bordo di Mediterranea. La vita sulla barca è affascinante…”

Dunque si prosegue a vele spiegate, facendo rotta verso nuovi territori, con la barca e… con le lezioni.

Il giorno sei di settembre è la volta di Adele (2° anno di Fisica, Università di Torino), che con cifra poetica, annota… Facciamo lezione qui ed è speciale. Parliamo di stelle, della loro evoluzione, di come esse siano la fabbrica degli elementi che costituiscono tutto ciò che ci circonda e noi stessi. Mi riconosco, come scrisse Ungaretti, “una docile fibra dell’universo”

Il “gruppo dei cinque” con la divisa di Mediterranea…

Il tempo scorre, l’avventura continua. La barca gira intorno a Favignana, sfrutta il vento appena può, fa tappa nelle calette, mentre i ragazzi e l’equipaggio girano intorno alle missioni spaziali e all’esplorazione del cosmo, stavolta quello più lontano. Atmosfera ben colta da Samuele (1° anno facoltà di Fisica, Università di Perugia), quando afferma che … “Il percorso didattico continua ad allargare i suoi orizzonti ed oggi abbiamo trattato teorie di cosmologia un argomento che risveglia la meraviglia sopita dentro ogni uomo, dietro le domande: ‘Da dove veniamo?’, ‘Dove stiamo andando?'”.

La settimana volge verso la conclusione, anche se a volte (tanta è la bellezza anche geografica in cui si è immersi) si vorrebbe non finisse mai. E si arriva all’ultima occasione didattica, che Chiara (1° anno, facoltà di Fisica, Università di Roma) ben descrive con queste parole L’ultima lezione si svolge, come tutte le altre, in una cornice mozzafiato. Per chiudere questo ciclo parliamo della missione GAIA, che punta a permetterci di costruire una mappa della nostra galassia, svelandone la composizione, la formazione e l’evoluzione…”

La locandina dell’evento di Favignana

Il punto focale, dove ogni istanza converge e viene amalgamata con il resto – lo abbiamo detto – è stata l’occasione dell’incontro organizzato da INAF ed OAR all’ex stabilimento Florio di Favignana. Tutti insieme a parlare di mare e di stelle, in una cornice incredibilmente suggestiva. Dove il pubblico ha potuto sentir parlare di onde nella maniera certo più ampia possibile, spaziando appunto il discorso dalle più classiche onde marine a quelle più elusive (ma certamente intriganti) chiamate onde gravitazionali. Dove, per dire, Galileo ed Einstein hanno ricevuto il loro doveroso tributo, meritato omaggio per il genio messo a servizio di una grande impresa di scoperta, nel mare sconfinato dell’universo stesso.

Dopo i ricercatori dell’Osservatorio (Enzo Brocato, Angela Bongiorno, Roberta Carini, Silvia Piranomonte, Fabrizio Vitali), dopo il Raiss di Mediterranea, Simone Perotti, anche i ragazzi hanno preso la parola per alcuni minuti, chiudendo mirabilmente il cerchio, alla luce di un palpabile entusiasmo per l’iniziativa Astrofisica su Mediterranea, che li aveva visti percorrere certamente una settimana “diversa” dalle altre.

Chiudiamo con le parole del tutor, che scrive a chiusura dell’iniziativa “devo riconoscere che in questa settimana ho ricevuto tantissimo, forse più di quanto ho dato. Su tutto, prevale ora un senso morbido e delicato di essere al giusto posto, sull’onda giusta, sia del mare che dell’universo. Di partecipare ad una cosa grande…. Non posso dunque che essere grato e conservare in silenzio questo dono. Grazie Mediterranea, grazie INAF, grazie ragazzi.”

MC