Ormai mancano pochi giorni alla partenza. Sabato 24 settembre avrà infatti inizio la seconda avventura di Astrofisica su Mediterranea, una iniziativa che attraverso la partecipazione sinergica di diverse realtà, rincorre l’ambizioso tentativo di coniugare l’avventura della scoperta del cosmo con quella dell’esplorazione dei mari, a suggellare una continuità ideale che risulta peraltro iscritta  profondamente nella storia stessa dell’uomo.

Astrofisica su Mediterranea è il nome di un  progetto d’introduzione all’Astrofisica patrocinato e finanziato dall‘INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica), in collaborazione con il CIFS Consorzio Interuniversitario per la Fisica Spaziale e il Progetto Mediterranea. Grazie a questa iniziativa, saranno cinque gli studenti universitari, scelti dopo una accurata selezione in base al merito, che saliranno su Mediterranea, un Mikado 56, il prossimo sabato.

Mediterranea a Chios (foto archivio Progetto Mediterranea)

Mediterranea a Chios (foto archivio Progetto Mediterranea)

Ad accompagnarli un “tutor astrofisico”, Marco Castellani (astronomo ricercatore in forza all’Osservatorio Astronomico di Roma) che avrà il compito di svolgere una serie di lezioni di astronomia. Lezioni che saranno alternate ad incontri specifici sulla storia della navigazione, a cura del comandante Simone Perotti (noto scrittore, oltre che appassionato marinaio) e dello staff di Progetto Mediterranea, che per la sua apertura a tutto campo non è nuovo ad esperienze nell’ambito propriamente scientifico (diversi esperimenti scientifici vengono già condotti a bordo: ricordiamo solo, per la sua notevole importanza, la preziosa ricognizione della qualità delle acque in vaste aree del mediterraneo).

Il programma scientifico è inteso a presentare ai ragazzi la parte più ampia ed attuale possibile della ricerca contemporanea in ambito astronomico, declinata in una serie di lezioni tematiche. Oltre alle basi dell’evoluzione stellare e della cosmologia, non mancheranno momenti dedicati alle più importanti missioni tecnologiche dallo spazio, passate e presenti. In aggiunta al programma svolto l’anno scorso, il menù sarà se possibile ancora più succulento, con l’aggiunta doverosa di un paio di piatti forti appena sfornati dalla comunità astronomica, come quello relativo alla scoperta delle onde gravitazionali, notizia diffusa a febbraio di quest’anno, e quello riguardante la recentissima apertura del primo catalogo di stelle ottenuto dal satellite GAIA, che sta continuando il suo preziosissimo lavoro di censimento delle stelle della nostra Galassia.

Dunque ce n’è per tutti i gusti, come è peraltro caratteristica fondante della stessa ricerca nello studio dei cieli.

Quest’anno è prevista la partenza da Larnaca (Cipro) il 24 settembre, con ritorno il 1 ottobre 2016 nello stesso porto. Durante questa settimana, la navigazione prevista avverrà lungo la costa nel tratto di mare compreso fra Larnaca ed il distretto Pafos, nella parte greca dell’isola, con soste in rada e nei porti. La prima edizione si è invece svolta in Turchia, presso lo stretto dei Dardanelli.

Attraverso questo progetto, l‘Istituto Nazionale di Astrofisica – e nella fattispecie l‘Osservatorio di Roma, che interviene  direttamente con un proprio ricercatore – vogliono mostrare una attiva partecipazione anche nell’esplorazione di nuove modalità – intrinsecamente più relazionali – per la trasmissione del sapere dei cieli, un sapere che forse non tollera più di tanto di rimanere esclusivamente disincarnato nelle aule universitarie, ma volentieri si sposa con una partecipazione più attiva e continua, su uno scambio di informazioni ed opinioni ininterrotto, come quello che inevitabilmente si crea durante la navigazione.

E anche dell’osservazione della maestà invitta di un cielo stellato, osservato in una posizione privilegiata, che lontano dalle luci e dai rumori della civiltà contemporanea, mostra ancora tutta la sua incredibile bellezza.